venerdì 29 maggio 2015

80° Anniversario della prima Stazione Radar Marconi al Mondo

Si è svolto ieri, presso la sede del Centro Polivalente della Città di Santa Marinella, il convegno "Giornata Marconiana" che ha celebrato l' 80° anniversario della realizzazione della prima stazione di radiolocalizzazione al mondo realizzata da Guglielmo Marconi nel Centro Radioelettrico Sperimentale di Torre Chiaruccia.
Il Convegno, patrocinato tra gli altri anche dalla Presidenza Nazionale della Lega Navale Italiana, è stato aperto dal Prof. Livio Spinelli che ha ricordato il forte legame di Guglielmo Marconi a Santa Marinella, all'epoca  compresa nel comune di Civitavecchia, dove dal secondo matrimonio dello scienziato ed inventore con Maria Cristina Bezzi-Scali, era nata la figlia Elettra, presente al convegno insieme al figlio Guglielmo per ricevere la cittadinanza onoraria che il Sindaco Roberto Bacheca ha deciso di conferire alla figlia dello scienziato in occasione della celebrazione dell' 80° anniversario della stazione di radiolocalizzazione realizzata dall'illustre papà.

Da sinistra: Il Prof. Livio Spinelli, la Principessa Elettra Marconi,
 il Sindaco Roberto Bacheca, il Senatore Maurizio Gasparri.



Dopo il saluto al folto pubblico intervenuto da parte della Principessa Elettra, del Sindaco Bacheca e del Senatore Gasparri, si è pertanto svolta la cerimonia della firma e della consegna da parte del Sindaco della cittadinanza onoraria e si è dato qunidi avvio al convegno con una interessantissima presentazione dell' Ing. Alfonso Farina sui "Potenziali prossimi sviluppi del Radar".

Il Sindaco Roberto Bacheca firma la cittadinanza onoraria 

La Principessa Elettra Marconi mostra il documento che le conferisce la
 cittadinanza onoraria della Città di Santa Marinella


 Il pubblico mentre riceve il saluto da parte del Sindaco.
Il convegno si è poi concluso con l' intervento del Prof. Ing. Giovanni Cancellieri, Presidente del CRESM, sul ritorno a Santa Marinella del Centro Radioelettrico Sperimentale G.Marconi e con l'intervento dell' Architetto Raffaele Bronzolino, Assessore ai LL.PP. del Comune  di Santa Marinella, che ha illustrato il Progetto di recupero dell'area di Torre Chiaruccia.



martedì 12 maggio 2015

Civiltà del Mare : presentazione alla stampa.

Nella splendida biblioteca di Palazzo Marina, il 28 Aprile scorso è stata presentata alla stampa "Civiltà del mare - La Grande Storia della Marineria Italiana" un grande evento editoriale promosso dalla Lega Navale Italiana con la collaborazione determinante dell'Ufficio Storico della Marina Militare e della Società Geografica Italiana.


L'opera, che ripercorre la storia delle civiltà che hanno avuto nel Mediterraneo il centro nevralgico dei loro interessi economici, si articola in tre parti che trattano, rispettivamente,  le vicende dei popoli che hanno solcato il Mediterraneo dalle "origini del mito" sino alla fine del '700, la storia della Marineria Italiana  dal primo '800 alla fine della 2^ Guerra Mondiale, il Mediterraneo contemporaneo nel quale si incrociano i destini e gli interessi dei popoli che vi si affacciano.


Dopo il saluto del Capitano di Vascello Enrico Pacioni, Capo Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione dello Stato Maggiore della Marina, che ha voluto sottolineare l'interesse della Marina Militare alla realizzazione dell'opera proposta dalla Lega Navale Italiana nell'ambito del Protocollo di intesa sottoscritto con la società Progetto Editoriale Editions, e il contributo all'opera da parte dell'Ufficio Storico della M.M.I., è stata la volta del Direttore Generale della Lega Navale Italiana, Amm. Isp. (r) Sergio Caruso che, nel ringraziare tutti gli intervenuti, ha ricordato il ruolo che la Lega Navale Italiana ha sempre avuto, fin dalle sue origini, nella diffusione di una "cultura del mare" che, ancorata inizialmente ai temi della marineria militare e mercantile, si è via via sviluppata allargandola agli aspetti ambientalistici, economici, sportivi, professionali che, inevitabilmente connessi, fanno del mare e, in particolare del mediterraneo, una risorsa preziosa da salvaguardare utilizzandola con il rispetto che le si conviene. Ed in tale ottica, ha proseguito l' Amm. Caruso, che la Lega Navale Italiana ha aderito al progetto che non si esaurisce con la pubblicazione ma che prosegue attraverso l'organizzazione di conferenze e dibattiti presso le strutture periferiche incentrate sui grandi temi messi in risalto dagli autorevoli saggi di cui si compone l'opera.


Dopo il saluto del Presidente della Società Geografica Italiana, Prof. Sergio Conti, sono intervenuti il Contrammiraglio (r) Paolo Bembo, il Contrammiraglio (r) Stephan Jules Buchet e il Dott. Enrico Cernuschi, tutti autori di alcuni dei saggi di cui si compone l'opera, che  hanno brevemente illustrato i contenuti dei rispettivi contributi.
Sotto la veste grafica l'opera si presenta con una tiratura di 2.999 esemplari numerati e certificati di una pregevole edizione di 480 pagine, oltre 600 iconografie e documenti, con rilegatura artigianale in pelle blu con impressioni in oro e fusione d'arte in bronzo sul piatto di coperta del Maestro Remo Carboni provvista di una elegante custodia a conchiglia da biblioteca.


L'opera è anche fruibile in una speciale edizione in due volumi, con rilegatura in seta moire blu Brunei con impressioni in oro, con le medesime caratteristiche di formato e stampa.


Nel corso della conferenza stampa il Presidente di Progetto Editoriale e il Presidente di Ars Illuminandi hanno donato alla Biblioteca della Marina Militare l'esemplare n.2 dell'edizione a tiratura limitata.

giovedì 7 maggio 2015

Nomina del Presidente Nazionale: facciamo il punto.

Prima di fare il punto sul sofferto iter di nomina del Presidente Nazionale, riepiloghiamo i tratti salienti della nostra storia.


Il 2 giugno del 1897 nasceva a La Spezia la Lega Navale Italiana.

Allo scopo di diffondere gli ideali e gli obiettivi della Lega Navale, nel dicembre del 1897, fu pubblicata una prima rivista illustrata mensile con il titolo La Lega Navale, definita “Organo della Lega Navale Italiana”.


Nel giugno del 1899 fu indetta la prima Assemblea Generale della LNI per eleggere il nuovo comitato centrale, nel quale figuravano come Presidente l’Ammiraglio Emilio Renaud di Falicon ed altri famosi personaggi tra i quali il Senatore Prof. G. Capellini, due Deputati al Parlamento, il Sindaco di La Spezia Giuseppe Astuto noto scrittore di cose di mare.

In quella data fu approvato il primo Statuto, che all'art. 2 recitava:

Art. 2 L’associazione ha per scopo di esercitare una benefica azione a favore dello sviluppo della nostra marina militare e mercantile, di diffondere in Italia il pensiero navale e l’amore alle cose di mare e di favorire qualsiasi misura che tenda a migliorare la marineria italiana.


Subito dopo la diffusione dello Statuto, la LEGA NAVALE ITALIANA iniziò a diffondersi su tutto il territorio nazionale con la nascita e la crescita di nuove Sezioni, come confermano le date a seguire: Milano (22/06/1899), Roma (18/07/1899), Venezia (17/12/1899), Napoli (23/04/1900), Firenze (24/04/1900), Genova (06/05/1900), Torino (09/07/1900), Macerata (09/07/1900), Trapani (13/09/1900), La Spezia (14/11/1900), Portoferraio (10/03/1901), Taranto (17/03/19001) Viareggio (08/05/1901), Livorno (21/5/1901) e molte altre sparse in tutta Italia. Anche all’estero furono costituite alcune sezioni: la prima in Egitto, al Cairo, e la seconda in Argentina, a Rosario.

Nel 1903 la sede Centrale della LNI venne trasferita a Roma.

Eretta a Ente morale con Regio Decreto del 28 febbraio 1907, durante il primo decennio del ‘900, la LNI si occupò di una grande quantità di problemi collegati al mare: unificazione dei servizi marittimi nazionali, riforma del codice della Marina Mercantile, istituzione di navi scuola, pubblicazione dell’Almanacco Navale. Il settore di maggiore impegno rimaneva comunque sempre quello giovanile al quale veniva dedicata ogni forma di attenzione.

Nel 1914 la LEGA NAVALE ITALIANA organizzò un Congresso Navale Nazionale per portare alla ribalta e proporre soluzioni per i problemi di interesse marittimo quali la riorganizzazione dei cantieri navali e degli arsenali, lo sviluppo dell’industria motoristica, l’equilibrata consistenza tra marina militare e marina mercantile.
Nel primo dopoguerra la Presidenza Nazionale si adoperò soprattutto per la ricostruzione della Marina Mercantile arrivando a patrocinare la creazione di una società di navigazione, l’”Esperia”, omologata dal Tribunale di Genova il 28 maggio 1919, i cui utili furono in parte destinati anche al personale navigante a bordo delle navi della Società.

All’ alba degli anni venti iniziò per la LEGA NAVALE ITALIANA un periodo di stagnazione e di crisi che, nel marzo 1927, indusse il Capo del Governo a nominare una Commissione straordinaria, affidandole il compito di provvedere alla riorganizzazione amministrativa e finanziaria dell’Ente ed alla revisione dello statuto sociale. L’8 gennaio del 1929, insoddisfatto dei lavori della Commissione, Mussolini ritenne opportuno che la LNI, prima di avere dei normali organi centrali a norma del nuovo statuto, fosse retta per qualche tempo da un Commissario straordinario individuato nell' On. Achille STARACE.  Durante quegli anni, anche per il settore marittimo, il regime rivolgeva la propria attenzione soprattutto verso i giovani allo scopo di interessarli ed iniziarli alle attività legate al mare. Questo modo di procedere era in linea con la convinzione che attraverso la scuola, le organizzazioni sportive e gli altri centri di aggregazione di giovani, come era la LEGA NAVALE, si potesse creare un’educazione politica favorevole al regime.
Nel 1934 fu pubblicato il nuovo testo dello Statuto nel quale la LEGA NAVALE era definita “Ente morale a carattere associativo con finalità di interesse pubblico”, nonché unico organo di propaganda marinara e l'On. STARACE assumeva la carica di Presidente Nazionale. Nel 1939, però, la LNI, come molte altre associazioni allora esistenti,  passò alle dipendenze del Partito Nazionale Fascista, al fine di “adeguarne l’attività all’azione del Regime” e la carica di Presidente Nazionale ritornò  nelle mani di un Ammiraglio, l'Amm. Romeo Bernotti. 
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale i 200.000 iscritti alla LEGA NAVALE furono “mobilitati civilmente”, con decreto del Capo di Governo, ma in realtà, poichè molti soci vennero richiamati a prestar servizio nelle Forze Armate, l’attività sociale dell’organizzazione fu praticamente azzerata.
Alla fine del secondo conflitto mondiale, dopo che la guerra aveva danneggiato le sue sedi nautiche, distrutto la sua flotta e disperso i suoi Soci, iniziò una fase di ricostruzione e di rinnovamento per la LEGA NAVALE. Negli anni a seguire videro la luce diverse opere volte a mantenere vivi la tradizione e lo spirito marinaresco e a diffondere ulteriormente la cultura del mare, quali per esempio, il manuale Attrezzatura e manovra, un libro di storia La Marina militare nella seconda guerra mondiale, un volume intitolato Italia Marinara, che, oltre a fornire cenni storici sull’Associazione, tracciava sinteticamente la storia navale d’Italia, attraverso i secoli.
Negli anni seguenti tanti furono gli avvenimenti e le iniziative: dalla stampa di nuove pubblicazioni, quali il Dizionario Marinaro del 1955, alla partecipazione di soci alle regate internazionali e ad avventure in solitario, alle iniziative intraprese a seguito dell'accresciuta richiesta di istruzione velica. Si passa così dalla storia alla realtà odierna della LEGA NAVALE ITALIANA, come “Ente di diritto Pubblico” ed “Ente pubblico preposto a servizio di pubblico interesse” posto sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica. Il suo attuale statuto pone come finalità, quella di diffondere, in particolare fra i giovani, l’amore per il mare e la conoscenza dei problemi marittimi, di favorire la tutela dell’ambiente marino e delle acque interne, di sviluppare e promuovere iniziative culturali, didattiche, naturalistiche e sportive, in particolare la pratica del diporto nautico. 
In questi 118 anni di Storia, il Presidente Nazionale è sempre stato, con la sola eccezione del decennio 1929-1939, un' Ammiraglio proveniente dal Servizio attivo della Marina Militare Italiana, vuoi perché eletto dall' Assemblea vuoi perchè proposto dallo Stato Maggiore della Marina al quale ne hanno sempre demandato l'onere gli Statuti che, dal dopoguerra, hanno regolato la vita associativa della LNI.

Nel solco della tradizione sopra delineata, il Consiglio dei Ministri n. 22 del 30 Giugno 2014 deliberava la nomina dell' Ammiraglio di Squadra Giuseppe Lertora a Presidente della Lega Navale Italiana, a seguito del parere favorevole espresso dalle commissioni parlamentari competenti. Per il successivo iter di formalizzazione della nomina, prevista con Decreto del Presidente della Repubblica, veniva richiesta all'Ammiraglio Lertora una dichiarazione di accettazione dell'incarico a titolo gratuito ai sensi del D.L. 90/2014 -cd. decreto Madia- pubblicato in data 24 giugno 2014 che aveva disposto il divieto, per le Amministrazioni Pubbliche esclusi gli Organi Costituzionali, di assegnare incarichi dirigenziali, a titolo oneroso, a personale in quiescenza, prevedendone la possibilità esclusivamente a titolo gratuito.
La dichiarazione di accettazione, prontamente rilasciata dall' Ammiraglio Lertora in data 16 Luglio 2014, non veniva ritenuta sufficiente in considerazione delle modifiche introdotte in sede di conversione in legge del D.L. che riducevano il periodo di gratuità a massimo un anno ed escludevano esplicitamente, tra l'altro, gli incarichi negli organi collegiali elettivi degli Enti di natura associativa non gravanti sul bilancio dello Stato. 
Evidentemente, nonostante la natura associativa che caratterizza la Lega Navale e di Ente Pubblico che non grava sul bilancio dello Stato e nonostante che la nomina in questione fosse competenza di Organo Costituzionale, considerazioni di ordine diverso devono aver indotto a richiedere in data 15 settembre 2014, all' Ammiraglio Lertora, una nuova dichiarazione di accettazione a titolo gratuito limitatamente ad un periodo di un anno.
In data 10 Novembre 2014, confermando la piena disponibilità alla gratuità dell'incarico, l'Ammiraglio Lertora, riteneva però doveroso rinunciare all'incarico a causa della limitatezza del periodo, valutato non idoneo a garantire l'effettività dell'azione dirigenziale e a ricondurre, invece, la posizione di Presidente a mera figura simbolica. 
In risposta all'interrogazione parlamentare 4-06764 presentata in data 6 Novembre 2014 dall' On. Brandolin, il Ministro della Difesa in data 5 Febbraio 2014, nel ricordare che i contributi pubblici ricevuti dalla Lega per gli anni 2010-2013 non consentivano di catalogare l'Ente come non gravante sulla finanza pubblica, confermava sostanzialmente che l'iter era stato interrotto a causa del D.L. 90/2014 e alla rinuncia da parte dell'interessato.
Nella medesima risposta si rendeva noto che la Marina Militare stava formalizzando una nuova designazione ai sensi degli art. 69 e seguenti del DPR 90/2010 e in linea con le nuove disposizioni. 
In data 4 Marzo 2015, il Ministro della Difesa incontrava una rappresentanza dei nostri Delegati Regionali e in data 9 Marzo 2015 la Marina Militare formalizzava una nuova candidatura per la carica di Presidente Nazionale per la quale, alla data odierna, non risulta ancora avviato il previsto iter procedurale.

La situazione, che ha evidentemente generato una serie di conseguenze sulla gestione delle attività istituzionali dell' Ente tra le quali rilevano:

-l'impossibilità di convocare il Consiglio Direttivo Nazionale e l'Assemblea Generale dei Soci per adempiere alle attribuzioni spettanti a mente dello Statuto;
-l'impossibilità di approvare e deliberare il bilancio preventivo 2015 e il rendiconto consuntivo 2014;
-l'interruzione della pubblicazione della rivista "Lega Navale";
-l'impossibilità di aggiornare il Piano triennale per la prevenzione della corruzione e dell'illegalità;
-l'impossibilità di approvare i regolamenti previsti dall'art. 2 comma 2bis del D.L. 101/2013 previsti per gli Enti  di natura associativa che non gravano sulla finanza pubblica;
-l'impossibilità di dar vita a nuove strutture periferiche o di modificarne la classificazione o di commissariarle o di sopprimerle;
-l'impossibilità di convalidare le composizioni degli Organi collegiali periferici rinnovatisi dal maggio 2014 ad oggi,

impone che alla problematica venga trovata soluzione per evitare ulteriore nocumento alle attività di pubblico interesse che la Lega Navale Italiana svolge ormai da oltre un secolo.